La conservazione delle superfici lapidee e delle pitture rupestri in guano della Grotta Magura, Bulgaria: uno studio comparato tra silicato di etile e fosfato di ammonio

Ripà, Marta (2020) La conservazione delle superfici lapidee e delle pitture rupestri in guano della Grotta Magura, Bulgaria: uno studio comparato tra silicato di etile e fosfato di ammonio. [Laurea magistrale], Università di Bologna, Corso di Studio in Ingegneria edile - architettura [LM-DM270], Documento full-text non disponibile
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Abstract

Lo studio riguarda la campagna di prove preliminari per la scelta di un trattamento atto a preservare le pitture rupestri preistoriche in guano di pipistrello e le pareti di calcare carsico della grotta Magura (Bulgaria). L’intento è quello di effettuare una scelta informata, in termini di efficacia, compatibilità e durabilità, confrontando due consolidanti: un prodotto commerciale basato sul silicato di etile e una soluzione a base di idrogenofosfato di diammonio. Il lavoro di tesi è stato condotto nell'ambito di una collaborazione tra il DICAM, la NTConservation ltd e la Nadir srl Plasma & Polymers. I test sono stati condotti su due batterie di campioni (lastrine e cubi): una composta da provini di pietra lasciata tal quale al fine di simulare le pareti calcaree e una composta da provini di pietra sui quali è stato applicato uno strato pittorico (guano sterile + acqua in rapporto 1: 2) a simulazione delle pitture rupestri. Tra i principali problemi della grotta si annovera la colonizzazione biologica, comportante la comparsa di biofilm verde e macchie bianche e nere, acuita inoltre dalla presenza di colonie di chirotteri, responsabili dell’introduzione di un’enorme quantità di materiale organico (guano fresco, carcasse). Un’altra criticità è rappresentata dall'umidità di risalita continua proveniente dal terreno; questa comporta cicli di cristallizzazione salina con conseguente polverizzazione del substrato lapideo. Le particolari condizioni climatiche della grotta (temperatura 12-25°C; umidità relativa% 65-90%) hanno un effetto negativo in termini di degrado. Al trattamento vero e proprio è stato fatto anche precedere un trattamento attraverso plasma non termico, ritenuto un'ottima alternativa ai tradizionali biocidi e un aiuto alla penetrazione dei consolidanti (temporaneo aumento della bagnabilità della superficie).

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea magistrale)
Autore della tesi
Ripà, Marta
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
conservazione,consolidanti inorganici,efficacia,compatibilità,durabilità,materiali lapidei,calcare,substrato poroso,Vratsa,diammonio idrogeno fosfato,DAP,idrossiapatite,HAP,fosfato,tetraetossisilano,TEOS,plasma freddo,attivazione superficiale,applicazione,pennello,Vidin,Grotta Magura,pitture rupestri,pipistrello,sali,fossile,sali solubili,biodeterioramento,biofilm,patina biologica,polverizzazione,risalita,risalita capillare,colonizzazione biologica,disinfezione,silicato di etile
Data di discussione della Tesi
9 Ottobre 2020
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