Dalla Casa, Lucia Ginevra
(2020)
Diagnostica per immagini in ambito veterinario: le tecniche utilizzate nei piccoli animali.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Ingegneria biomedica [L-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
Il full-text non è disponibile per scelta dell'autore.
(
Contatta l'autore)
Abstract
L'imaging diagnostico è una parte fondamentale nella valutazione del paziente, anche per un soggetto animale questa tecnica è di usuale utilizzo. Non sostituisce però un esame fisico approfondito: da solo fornisce raramente un’indicazione specifica della causa di una particolare malattia tuttavia può dare un’accurata base di partenza per arrivare alle sue cause finali. L’imaging diagnostico è utilizzato per confermare o confutare una lesione clinicamente sospetta, per suggerire o documentare il sito di una presunta lesione, caratterizzare la natura e l'estensione di una lesione nota, per seguire la progressione della malattia o la guarigione, stabilire la prognosi, pianificare o valutare terapie chirurgiche, suggerire o guidare procedure diagnostiche aggiuntive e controllare le malattie con segni clinici oscuri. La selezione dello studio di imaging diagnostico appropriato è determinata dalla struttura anatomica da valutare e dal tipo di informazioni richieste. Con l'avvento di nuove modalità di imaging, le informazioni anatomiche e funzionali sul sistema muscolo-scheletrico possono essere meglio determinate con l'aumentare della precisione diagnostica e della risoluzione anatomica.
L’imaging diagnostico, termine moderno per indicare tutte le modalità di formazione dell’immagine biomediche utilizzate a scopo diagnostico e terapeutico, comprende radiologia, tomografia, ecografia e risonanza magnetica, ed è parte fondamentale nella valutazione del paziente sia umano che animale.
Abstract
L'imaging diagnostico è una parte fondamentale nella valutazione del paziente, anche per un soggetto animale questa tecnica è di usuale utilizzo. Non sostituisce però un esame fisico approfondito: da solo fornisce raramente un’indicazione specifica della causa di una particolare malattia tuttavia può dare un’accurata base di partenza per arrivare alle sue cause finali. L’imaging diagnostico è utilizzato per confermare o confutare una lesione clinicamente sospetta, per suggerire o documentare il sito di una presunta lesione, caratterizzare la natura e l'estensione di una lesione nota, per seguire la progressione della malattia o la guarigione, stabilire la prognosi, pianificare o valutare terapie chirurgiche, suggerire o guidare procedure diagnostiche aggiuntive e controllare le malattie con segni clinici oscuri. La selezione dello studio di imaging diagnostico appropriato è determinata dalla struttura anatomica da valutare e dal tipo di informazioni richieste. Con l'avvento di nuove modalità di imaging, le informazioni anatomiche e funzionali sul sistema muscolo-scheletrico possono essere meglio determinate con l'aumentare della precisione diagnostica e della risoluzione anatomica.
L’imaging diagnostico, termine moderno per indicare tutte le modalità di formazione dell’immagine biomediche utilizzate a scopo diagnostico e terapeutico, comprende radiologia, tomografia, ecografia e risonanza magnetica, ed è parte fondamentale nella valutazione del paziente sia umano che animale.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Dalla Casa, Lucia Ginevra
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
imaging,animali,RM,diagnostica
Data di discussione della Tesi
24 Luglio 2020
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Dalla Casa, Lucia Ginevra
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
imaging,animali,RM,diagnostica
Data di discussione della Tesi
24 Luglio 2020
URI
Gestione del documento: