I controlli ufficiali nel settore alimentare: un caso pratico

La sicurezza è il pilastro fondamentale su cui si basa il settore alimentare e tutto il panorama della prevenzione. Le recenti emergenze alimentari (Diossina, BSE), hanno sancito un' attenzione nei confronti dell’argomento non solo degli addetti ai lavori ma anche degli organismi preposti ai controlli internazionali e da parte dell’opinione pubblica. Il nuovo Regolamento europeo (UE) 2017/625, sui controlli ufficiali, ha introdotto un nuovo concetto di “rischio” più ampio e onnicomprensivo rispetto a prima, inoltre attua un approccio integrato di filiera, denominato "dai campi alla tavola" che include controlli lungo tutta la catena alimentare. Il principio fondamentale è ottenere la garanzia di prassi igieniche in ogni fase del processo di produzione. I controlli ufficiali, dunque, assumono un ruolo fondamentale per garantire standard elevati di sicurezza, informazione ai cittadini ed adeguamento alle disposizioni legislative e tutelare altresì la qualità dei prodotti, i diritti dei consumatori, la concorrenza e il buon funzionamento del mercato interno. Attraverso il Regolamento (UE) 2017/625 viene razionalizzato e semplificato il quadro normativo globale in materia di controlli ufficiali. Ho voluto intraprendere questo studio al fine di analizzare l’attuale panorama normativo che disciplina i controlli ufficiali, le figure e i principi che regolamentano tale attività, in particolar modo l'operato dell'ICQRF (Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi) ed esaminare un caso pratico svolto dal suddetto Ispettorato, al fine di motivare l'efficacia dei controlli. Insieme a due funzionari della sede distaccata di Brescia dell'Ufficio ICQRF di Milano, ho analizzato un innovativo strumento, ovvero il registro telematico vitivinicolo, che ha permesso di semplificare e velocizzare notevolmente il lavoro svolto da tale ufficio per quanto riguarda il caso pratico, che tratta di una frode in commercio.