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Abstract
Questo studio si concentra sull’introduzione di diversi tipi di materiali coibentanti in sistemi edilizi esistenti in ambito europeo, dove gli scenari scelti si differenziano per fascia climatica e secondo la classificazione dei climi di Köppen. Gli isolanti adoperati sono nello specifico: materiali in fibra naturale, materiali in fibra minerale e materiali di natura artificiale.
L’analisi in oggetto si è basata sulla valutazione del rischio di condensa interstiziale tra muratura esistente e isolante e del contenuto di acqua all’interno dello stesso, attraverso diverse simulazioni in regime dinamico, su un periodo di riferimento di 10 anni antecedenti all’intervento di riqualificazione energetica.
Gli edifici dei casi studio, sono stati presi da TABULA e suddivisi per zona climatica, per gli anni di costruzione dal 1945 al 1969 relativi alla tipologia edilizia delle case unifamiliari, dove in ogni sistema edilizio l’isolante è stato posto verso il lato caldo con uno spessore fisso di 5 centimetri.
Le simulazioni hanno riguardato: a) lo scenario di applicazione; b) la tipologia di stratigrafia scelta; c) l’esposizione del sistema edilizio esistente.
Gli output generati dalle simulazioni hanno fornito i dati per determinare in quale tipologia edilizia, in funzione dei materiali isolanti, si formi o meno la condensa interstiziale. Si è dimostrato come solo per le zone climatiche relative alle città di Oslo e Bruxelles, associate alle proprie tipologie edilizie, per i materiali isolanti: minerali e naturali, vi sia la formazione di condensa interstiziale.
Abstract
Questo studio si concentra sull’introduzione di diversi tipi di materiali coibentanti in sistemi edilizi esistenti in ambito europeo, dove gli scenari scelti si differenziano per fascia climatica e secondo la classificazione dei climi di Köppen. Gli isolanti adoperati sono nello specifico: materiali in fibra naturale, materiali in fibra minerale e materiali di natura artificiale.
L’analisi in oggetto si è basata sulla valutazione del rischio di condensa interstiziale tra muratura esistente e isolante e del contenuto di acqua all’interno dello stesso, attraverso diverse simulazioni in regime dinamico, su un periodo di riferimento di 10 anni antecedenti all’intervento di riqualificazione energetica.
Gli edifici dei casi studio, sono stati presi da TABULA e suddivisi per zona climatica, per gli anni di costruzione dal 1945 al 1969 relativi alla tipologia edilizia delle case unifamiliari, dove in ogni sistema edilizio l’isolante è stato posto verso il lato caldo con uno spessore fisso di 5 centimetri.
Le simulazioni hanno riguardato: a) lo scenario di applicazione; b) la tipologia di stratigrafia scelta; c) l’esposizione del sistema edilizio esistente.
Gli output generati dalle simulazioni hanno fornito i dati per determinare in quale tipologia edilizia, in funzione dei materiali isolanti, si formi o meno la condensa interstiziale. Si è dimostrato come solo per le zone climatiche relative alle città di Oslo e Bruxelles, associate alle proprie tipologie edilizie, per i materiali isolanti: minerali e naturali, vi sia la formazione di condensa interstiziale.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea magistrale)
Autore della tesi
Baio, Gianluca
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Gestione del processo edilizio nel recupero di edifici storici
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
valutazione termoigrometrica,condensa interstiziale,isolamento termico,WUFI,TABULA,KÖPPEN
Data di discussione della Tesi
11 Marzo 2020
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Baio, Gianluca
Relatore della tesi
Correlatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Indirizzo
Gestione del processo edilizio nel recupero di edifici storici
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
valutazione termoigrometrica,condensa interstiziale,isolamento termico,WUFI,TABULA,KÖPPEN
Data di discussione della Tesi
11 Marzo 2020
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