Documento PDF (Thesis)
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Abstract
A cavallo dei due versanti collinari del promontorio di Ancona si presenta un punto di snodo di grande rilevanza: il quartiere di Vallemiano. La sua particolare posizione geografica, lungo il tratto mediano della valle del torrente Miano, posta lontano dal nucleo storico ma non ancora definibile come zona periferica, rende il quartiere Vallemiano un punto di raccordo tra lo sviluppo urbano delle due parti della città (Prima Ancona e Seconda Ancona). Il forte paesaggio infrastrutturale, caratterizzato da passaggi sottoelevati, sopraelevati, linea ferroviaria e arteria principale di distribuzione, definisce il confine preciso dell’area e lo portano, contemporaneamente, ad essere delimitato e chiuso in sé stesso. Da qui l’area si predispone ad essere vista e vissuta come semplice luogo di passaggio e quindi ad essere poco valorizzato. Per questa ragione il quartiere è da sempre stato oggetto di progetti di riqualificazione per la definizione di una propria immagine e per il rilancio della convivialità. La fondazione di questo rione risale ai primi decenni del ‘900 a seguito dell’edificazione del sito del mattatoio, considerato uno dei primi esempi di architettura industriale in Italia e ad oggi classificato come bene appartenente all’archeologia industriale ma sin dalla sua edificazione fino ai giorni nostri questo rione è sempre stato privo di una sua identità Un luogo, quello di Vallemiano, che nasce ed è definibile ancora oggi come quartiere popolare e che è da sempre privo di un centro di aggregazione sociale. L’obietto del progetto è quello di: - ricostruire il tessuto sociale e l’anima del quartiere, attraverso una rigenerazione urbana che restituisca il dialogo e l’integrazione di cui il sito necessita. - Favorire l’integrazione tra il vecchio e il nuovo, mantenendo viva la sua storia e riappropriandolo del lato naturale che gli interventi di speculazione edilizia avvenuti in seguito al boom economico hanno deturpato.