Effetti della verticalizzazione precoce sull'arousal e l'awareness dei pazienti con Disturbo di Coscienza conseguente a Grave Cerebrolesione Acquisita

Introduzione: Questa tesi è inserita all’interno di uno studio applicativo che ha l’obiettivo di valutare gli effetti sull’arousal e awareness indotti dall’avvio precoce della verticalizzazione assistita in persone con Disturbo di Coscienza conseguente a GCA. I dati riguardanti il numero di blink al minuto (blinking) e di inseguimenti visivi con lo specchio (tracking), rispettivamente indicatori di arousal e awareness, sono stati analizzati e correlati con i valori dell’angolo di verticalizzazione, della pressione arteriosa (PA) e della frequenza cardiaca (FC). Materiali e metodi: In questo studio è stato analizzato un gruppo di 5 pazienti. Ciascun paziente è stato monitorato per 5 verticalizzazioni, in ognuna delle quali sono stati rilevati 10 parametri, 6 di controllo e 4 funzionali, misurati in posizione supina (T0), a 1 minuto (T1) e a 5 minuti dall’inizio della verticalizzazione (T2). I parametri funzionali, quali “blinking”, “tracking”, angolo e durata di verticalizzazione sono oggetto di analisi di questa tesi. Risultati: Sono stati calcolati, sul totale dei pazienti, il valore medio di blink al minuto e la somma di inseguimenti visivi, a T0, T1 e T2, sui 5 giorni di follow-up. Dai risultati ottenuti si osserva che i valori di “blinking” e “tracking” aumentano a T1, per poi rimanere circa invariati a T2. Dall’analisi sono inoltre emerse correlazioni significative tra i valori di “tracking” e “blinking” e quelli di PA e FC, e tra l’angolo di verticalizzazione e la PA. Conclusioni: Nel gruppo di pazienti analizzato, l’avvio precoce della verticalizzazione ha prodotto un aumento del livello di arousal e awareness, i cui indicatori sono risultati rispettivamente correlati alla frequenza cardiaca e alla pressione arteriosa. Questo progetto di tesi pone le basi per lo sviluppo di uno studio sperimentale prospettico di verticalizzazione precoce che, in futuro, se il quadro internistico dei pazienti lo consente, potrebbe essere replicato anche in Terapia Intensiva.