De Rerum vinum historiae

Il testo, De rerum vinorum historia, si prefigge il compito di raccontare la storia del vino e del mondo alle sue spalle. Approfondendo le tappe principali di una storia secolare: la storia dell’Enologia. Tale affascinante e lungo percorso, in cui i progressi della civiltà si intrecciano ai progressi della Scienza e della Tecnologia, affonda le sue radici nella leggenda e nella storia delle religioni. La Mesopotamia, Mezzaluna Fertile (culla della civiltà), è considerata la terra madre dei processi fermentativi da cui derivano le bevande euforizzanti. La pratica della vinificazione si è in seguito diffusa presso gli Ebrei, gli Arabi ed i Greci. Nella Roma antica la vinificazione assume importanza soltanto a seguito della conquista della Grecia. Tuttavia la pratica della vitivinicoltura, affinata dai romani, viene diffusa in tutto l'Impero. Dopo l'invasione dei barbari, tutto ciò che riuscirà a sopravvivere dell’amministrazione dell’Impero romano passerà di lì a poco alla Chiesa e anche la storia del vino inizierà un nuovo corso. Nell’ambito della vitivinicoltura l'Epoca Moderna è segnata da notevoli progressi, sia tecnici sia culturali, nei settori agronomico, enologico ed enogastronomico. Durante il XVII Secolo vengono create altre numerosissime bevande. Uno dopo l’altro si affacciano sul mercato a rivaleggiare col vino, nuovi beni di consumo: dal cioccolato al Rum, dal Caffè al Tè; e a seguire Cognac, Whisky ed altri alcolici. Negli ultimi secoli sono progressivamente sfumate le connotazioni rituali e terapeutiche del consumo di vino. Col passare degli anni si può senz’altro dire che il vino non è più solo un rito, un simbolo, una bevanda o il frutto del lavoro dei viticoltori. A tutti gli effetti il vino è divenuto un’esperienza culturale ed emozionale.