Conoscere le lingue poteva veramente fare la differenza nella lotta per la sopravvivenza alla Shoah? Il fenomeno Lagerdolmetscher e Lagerszpracha

Penta, Martina (2019) Conoscere le lingue poteva veramente fare la differenza nella lotta per la sopravvivenza alla Shoah? Il fenomeno Lagerdolmetscher e Lagerszpracha. [Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in Mediazione linguistica interculturale [L-DM270] - Forli', Documento ad accesso riservato.
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Abstract

Uno degli elementi propri della natura umana è il bisogno di comunicare. Definire questo bisogno equivale a definire l’importanza delle lingue straniere. Questo vale ancor di più in determinati contesti e periodi storici, come quello analizzato in questa tesi, ovvero i campi di concentramento e di sterminio nazisti. È per questo che, in questo preciso contesto, i "Lagerdolmetscher", ovvero gli interpreti del campo, avevano un ruolo fondamentale. In uno scenario dominato dalla lingua tedesca, riuscire a comunicare era essenziale per la sopravvivenza del prigioniero, ed è qui che entra in gioco la funzione di interprete nel lager. Lo scopo di questo elaborato è quello di dimostrare come la conoscenza di altre lingue oltre alla propria e il ruolo di interprete del lager permettessero di avere alcuni privilegi importanti in quella determinata situazione e come potessero contribuire alla propria salvezza. Ovviamente, non si può generalizzare: nei lager, sapere altre lingue, prima tra tutte il tedesco, non significava automaticamente salvarsi, ma dava una possibilità in più, senza la quale la fine sopraggiungeva dopo poco tempo dall'arrivo nel lager. Il primo capitolo di questo lavoro conterrà la parte storica relativa all'interpretazione. Nel secondo capitolo si parte dal background storico per poi arrivare al tema centrale, i "Lagerdolmetscher", e alla lingua sviluppatasi all'interno di questi ultimi, la "Lagerszpracha". Il terzo capitolo consiste nella traduzione di vari passaggi del libro "Ein Glückskind. Wie ein kleiner Junge zwei Ghettos, Auschwitz und den Todesmarsch überlebte und ein neues Leben fand" („Un bambino fortunato. Ricordi di come un bambino è riuscito a sopravvivere a due ghetti, ad Auschwitz, alla marcia della morte e ha iniziato una nuova vita”) di Thomas Buergenthal, in quanto sono quelli che ho considerato più importanti relativamente alla conoscenza delle lingue e al suo “sfruttamento” in un contesto di guerra e anche successivo.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di laurea (Laurea)
Autore della tesi
Penta, Martina
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
Lagersprache,Lagerdolmetscher,Interpreti,Lingue,Shoah,Lager
Data di discussione della Tesi
11 Luglio 2019
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