Named Data Networking for Computing in the Mobile Edge

Oggi connettersi a Internet è una pratica di uso comune, destinata a crescere notevolmente con l'avvento dell'Internet of Things. Nonostante il grande successo, Internet presenta diversi limiti architetturali che lo rendono un veicolo povero in confronto alla grande mole di contenuti trasmessi. La seconda importante limitazione riguarda la sicurezza che è applicata solamente a livello di host ma non di contenuto. Per promuovere la prototipizzazione di nuovi paradigmi architetturali, nel 2010 la National Science Fondation crea il programma Future Internet Architecture. Tra i progetti nati, il più emergente è Named Data Networking(NDN). Il suo intento è quello di distogliere l'attenzione da "dove" trovare una risorsa per concentrarsi su "cosa" applicazioni e utenti cerchino. Per questo NDN pensa che l'identificazione non debba più riguardare gli host ma i contenuti. Quest'ultimi sono distinti da un nome univoco, godono di immutabilità e racchiudono la strategia di sicurezza. L'obiettivo di questo progetto è quello di dare un piccolo contributo a Named Data Networking, ideando e sviluppando un protocollo di computazione cooperativa, che operi per mezzo del protocollo NDN. L'intento del protocollo è quello di permettere a generici dispositivi wifi di assegnare l'esecuzione di alcuni dei loro task ad un nodo nelle vicinanze. Inoltre, la tesi accenna come il protocollo si inserisca nel tema dell'Edge computing, che assieme al Fog computing pone le basi per l'evoluzione dell'architettura Cloud. Il lavoro ha portato alla realizzazione di un prototipo del protocollo che è possibile installare sui nodi del simulatore di reti ndnSIM. Esso soddisfa i comportamenti base richiesti ed offre buone prestazioni negli scenari statici. L'elaborato si conclude con alcuni test che ne confermano il corretto funzionamento ma allo stesso tempo denotano alcuni aspetti da migliorare negli sviluppi futuri.