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Abstract
Nell'ambito della geolocalizzazione ha preso largo uso il GPS (sistema di posizionamento globale), grazie al quale è possibile ottenere una stima della posizione di un terminale dotato dell'apposito sensore. Dato che il GPS riesce a fornire un'accuratezza variabile dai 3 ai 30 metri, per alcune applicazioni (soprattutto indoor) può essere importante adottare un diverso sistema di posizionamento. Questi sistemi, denominati comunemente RTLS (Real-Time Locating Systems), sono costituiti da nodi che, interagendo tra loro, riescono a localizzare un terminale a patto che questo si trovi nell'area coperta da tale rete. Come nel caso dei satelliti del GPS, anche in una rete di RTLS è necessario conoscere la posizione dei nodi ancora che costituiscono l'infrastruttura. Considerando di non voler stimare la posizione dei nodi manualmente è necessario introdurre un meccanismo di autolocalizzazione grazie al quale la rete riesce a procurarsi le coordinate (relative o assolute) dei nodi che la compongono. Una delle sfide più importanti e interessanti nel campo della geolocalizzazione è proprio il "self-positioning", definito come la capacità della rete di autolocalizzare i nodi ancora che la compongono. A tal proposito, in questo lavoro si è voluto analizzare e implementare un particolare algoritmo di self-positioning, ossia l'AFL. Attraverso la rappresentazione di una rete di RTLS tramite la teoria dei grafi, vengono studiati, analizzati e simulati, diversi casi reali in cui risulta particolarmente importante affidarsi ad un sistema di localizzazione diverso dal GPS.
Abstract
Nell'ambito della geolocalizzazione ha preso largo uso il GPS (sistema di posizionamento globale), grazie al quale è possibile ottenere una stima della posizione di un terminale dotato dell'apposito sensore. Dato che il GPS riesce a fornire un'accuratezza variabile dai 3 ai 30 metri, per alcune applicazioni (soprattutto indoor) può essere importante adottare un diverso sistema di posizionamento. Questi sistemi, denominati comunemente RTLS (Real-Time Locating Systems), sono costituiti da nodi che, interagendo tra loro, riescono a localizzare un terminale a patto che questo si trovi nell'area coperta da tale rete. Come nel caso dei satelliti del GPS, anche in una rete di RTLS è necessario conoscere la posizione dei nodi ancora che costituiscono l'infrastruttura. Considerando di non voler stimare la posizione dei nodi manualmente è necessario introdurre un meccanismo di autolocalizzazione grazie al quale la rete riesce a procurarsi le coordinate (relative o assolute) dei nodi che la compongono. Una delle sfide più importanti e interessanti nel campo della geolocalizzazione è proprio il "self-positioning", definito come la capacità della rete di autolocalizzare i nodi ancora che la compongono. A tal proposito, in questo lavoro si è voluto analizzare e implementare un particolare algoritmo di self-positioning, ossia l'AFL. Attraverso la rappresentazione di una rete di RTLS tramite la teoria dei grafi, vengono studiati, analizzati e simulati, diversi casi reali in cui risulta particolarmente importante affidarsi ad un sistema di localizzazione diverso dal GPS.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Giorgini, Giacomo
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
self-positioning,anchore-free localization,AFL
Data di discussione della Tesi
3 Ottobre 2018
URI
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Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Giorgini, Giacomo
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
self-positioning,anchore-free localization,AFL
Data di discussione della Tesi
3 Ottobre 2018
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