Carnevali, Davide
(2018)
Spergola: vitigno a bacca bianca delle terre matildiche.
[Laurea], Università di Bologna, Corso di Studio in
Viticoltura ed enologia [L-DM270] - Cesena, Documento full-text non disponibile
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Abstract
La varietà Spergola, che deve il suo nome attuale alla morfologia poco compatta dei suoi grappoli, nel corso degli anni era conosciuta con molti altri nomi, alcuni dei quali sono: Spergolina, Alata, Pomoria e Pellegrina.Pur essendo coltivata in tutta l’ Emilia Romagna,la Spergola ha trovato il suo ambiente ideale sulle colline reggiane.
Le prime testimonianze scritte riguardanti la coltivazione di un’uva a bacca bianca in queste zone, risalgono al 1580, con la citazione del vino bianco di Scandiano da parte di Bianca Cappello, granduchessa di Toscana. La bibliografia riporta successivamente diverse citazioni fino a che nel 1961, Polsinelli e Cosmo, nel corso di uno studio ampelografico sul Sauvignon blanc, inserirono il nome Spergolina tra i sinonimi del Sauvignon, affermando che il vitigno notonel Reggiano con tale nomein realtà fosse il Sauvignon blanc. Tale affermazione fu smentita nel 2001 grazie ad una analisi molecolare che chiarì definitivamente la sua unicità e differenza genetica dal Sauvignon blanc.
Grazie alle informazioni fornite dalla provincia di Reggio Emilia, è stato possibile rilevare che la maggior parte dei vigneti di Spergola sono presenti nei comuni di Scandiano, Albinea, Casalgrande e Quattro Castella, mentre la forma di allevamento più utilizzata è risultata il Sylvoz, che negli ultimi anni è stata sostituita con sistemi a Guyot ed a cordone speronato che, essendo più equilibrati da un punto di vista vegeto produttivo, sono in grado di fornire uve di maggior qualità.
Dalle uve di Spergola si possono ottenere tre diversi prodotti enologici: un vino fermo, un frizzante ed uno spumante, ma quello che suscita maggior interesse nel consumatore è sicuramente lo spumante.
Abstract
La varietà Spergola, che deve il suo nome attuale alla morfologia poco compatta dei suoi grappoli, nel corso degli anni era conosciuta con molti altri nomi, alcuni dei quali sono: Spergolina, Alata, Pomoria e Pellegrina.Pur essendo coltivata in tutta l’ Emilia Romagna,la Spergola ha trovato il suo ambiente ideale sulle colline reggiane.
Le prime testimonianze scritte riguardanti la coltivazione di un’uva a bacca bianca in queste zone, risalgono al 1580, con la citazione del vino bianco di Scandiano da parte di Bianca Cappello, granduchessa di Toscana. La bibliografia riporta successivamente diverse citazioni fino a che nel 1961, Polsinelli e Cosmo, nel corso di uno studio ampelografico sul Sauvignon blanc, inserirono il nome Spergolina tra i sinonimi del Sauvignon, affermando che il vitigno notonel Reggiano con tale nomein realtà fosse il Sauvignon blanc. Tale affermazione fu smentita nel 2001 grazie ad una analisi molecolare che chiarì definitivamente la sua unicità e differenza genetica dal Sauvignon blanc.
Grazie alle informazioni fornite dalla provincia di Reggio Emilia, è stato possibile rilevare che la maggior parte dei vigneti di Spergola sono presenti nei comuni di Scandiano, Albinea, Casalgrande e Quattro Castella, mentre la forma di allevamento più utilizzata è risultata il Sylvoz, che negli ultimi anni è stata sostituita con sistemi a Guyot ed a cordone speronato che, essendo più equilibrati da un punto di vista vegeto produttivo, sono in grado di fornire uve di maggior qualità.
Dalle uve di Spergola si possono ottenere tre diversi prodotti enologici: un vino fermo, un frizzante ed uno spumante, ma quello che suscita maggior interesse nel consumatore è sicuramente lo spumante.
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(Laurea)
Autore della tesi
Carnevali, Davide
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
cenni storici,scheda ampelografica,analisi molecolare,variabilità intraspecifica,diffusione nella provincia,forme di allevamento più utilizzate,cantine produttrici ed i loro prodotti
Data di discussione della Tesi
14 Giugno 2018
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di laurea
(NON SPECIFICATO)
Autore della tesi
Carnevali, Davide
Relatore della tesi
Scuola
Corso di studio
Ordinamento Cds
DM270
Parole chiave
cenni storici,scheda ampelografica,analisi molecolare,variabilità intraspecifica,diffusione nella provincia,forme di allevamento più utilizzate,cantine produttrici ed i loro prodotti
Data di discussione della Tesi
14 Giugno 2018
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