Il riuso degli spazi abbandonati, il caso del "Mercato Sonato"

Gli spazi urbani sono oggi caratterizzati da realtà interne che costituiscono una vera e propria “città nella città” e che sono costituite dagli spazi abbandonati. Nonostante il panorama dell’abbandono sia diffuso e pervasivo, l’attenzione ad esso riservata e ad una sua possibile valorizzazione risulta scarsa. Il riuso si presenta come una possibile soluzione al problema, oltre che essere un’opportunità per dar luogo ad episodi di riqualificazione urbana. La tesi si compone di tre parti che riguardano l’analisi degli spazi urbani abbandonati, il riuso degli stessi nelle sue differenti declinazioni ed il progetto architettonico per la riqualificazione del Mercato San Donato di Bologna, ex mercato rionale di quartiere attualmente in disuso. Si analizza la tematica degli edifici e degli spazi abbandonati all’interno delle città proponendo una chiave di lettura e catalogazione degli stessi. In seguito viene proposta una prima modalità di approccio all’insieme dei luoghi abbandonati, identificata nella loro mappatura, di cui si riporta il caso di Bologna. Il tema del riuso viene poi presentato come soluzione all’eccesso di consumo di suolo e al mancato utilizzo di numerosi spazi costituenti le realtà urbane, per cui si analizzano le diverse strade e i diversi ambiti di applicazione. Particolare attenzione è rivolta alle possibili pratiche di attivazione del processo, nelle quali svolge un ruolo preminente la comunità degli “enablers”. Infine, viene esposto il caso studio del riuso del Mercato San Donato. Il progetto architettonico prevede un approccio all’edificio esistente sviluppato in due fasi, quella di riuso temporaneo e quella di riuso a lungo termine, per la creazione di una nuova identità del mercato. Nell’ottica della trasformazione in sala concerti dell’edificio, si propone un intervento che si sviluppa con l’intento di rispettare e valorizzare l’esistente ma allo stesso tempo di reinterpretarne lo spazio, sulla base dei suoi caratteri peculiari originari.